sabato 22 febbraio 2014

La busta bianca

Questo è uno dei post più difficili che ho mai scritto. Perché tutta questa storia non l'ho ancora capita e superata e non so quanto ancora ci vorrà. Ed è per questo che oggi sono solo io, Valeria, nessuna giornalistadiserieb dietro cui nascondermi...

Tutto inizia con una lettera consegnata a mano qualche giorno fa. Sulla busta bianca sono stati scritti il mio nome e il mio cognome, dentro ci sono solo poche righe, una richiesta informale e un paio di vecchie, per non dire vecchissime, fotografie. In una di queste sono ritratti due bambini, anzi un bambino e una bambina, che sorridono e giocano in uno splendido mare limpido di tanti anni fa. Un ricordo d'infanzia, una sorta di "scatto di famiglia" e soprattutto familiare. Non credevo che questo sarebbe stato l'epilogo.
Vi dico subito, e senza vergogna alcuna, che appena le ho viste ho pianto. Tanto. Tutte le lacrime interrotte, quelle che non ero riuscita a tirar fuori in questi mesi, hanno avuto la meglio su di me, e per una che ha già di suo le lacrime facili, lasciatevi dire che non è stato un bello spettacolo.

Paolo, ovvero l'ormai famosissimo maritoultimaruotadelcarro, non potrà fare a meno che confermare tutto. Lui c'era. C'era il giorno della lettera, come c'è stato sempre in questi ultimi mesi quando una delle mie amicizie più importanti, la persona a cui avevo affidato le mie paure e le mie speranze, il mio "migliore amico" (per usare un termine adolescenziale che in questo caso ci sta tutto) ha preso un'altra strada.
O, forse, sono stata io a imboccarla una strada diversa. Ma in fin dei conti, chi ha scelto per primo è ininfluente. Ciò che conta è il risultato e il risultato è lontananza.
Ma non ne voglio fare un dramma. Le persone si incontrano e percorrono un pezzo di vita insieme. Da parte mia so che non è stato tutto inutile. Ci sono tante cose che mi ha insegnato, anche non volendo. Come avere maggiore cura di me stessa e delle mie opinioni. Del mio tempo e delle mie priorità. Che il whiskey torbato è il più buono e che se lasci il carrello incustodito all'Ikea per qualche minuto non te lo ruba nessuno (ovviamente a meno che non ci sia la borsa dentro)...

Bisogna crescere a un certo punto. Verissimo. Meglio farlo con chi, anche se sta male, non vuole far stare male te.

Questo è uno dei post più difficili che ho mai scritto. Perché tutta questa storia non l'ho ancora capita e superata e non so quanto ancora ci vorrà. Ed è per questo che oggi sono solo io, Valeria, nessuna giornalistadiserieb dietro cui nascondermi...

lunedì 10 febbraio 2014

Elogio della domenica

Quando la giornalistadiserieb era solo una ragazzotta non le piaceva la domenica.
Era una giornata triste, quasi sempre solitaria, che passava per lo più in casa a leggere o ad annoiarsi davanti la televisione (l'epoca di Internet era ancora lontana ahimè).
Ora la domenica è in assoluto il giorno che, chi scrive, preferisce. Non perché lo passi chissà dove o a fare chissà cosa.

Anzi, diciamo che probabilmente il modus vivendi è rimasto la stesso.
Ma casa, libri, tv, pigiama, bambini e coccole sono tutto ciò che lei desidera. Soprattutto dopo le ultime settimane (se non vogliamo dire mesi).
Perché casa, libri, tv, pigiama, bambini e coccole (senza dimenticare un po' di "sano" Facebook) sono tutto ciò che la fa sentire al sicuro.
E se c'è una cosa che la giornalistadiserieb ha davvero bisogno di acquisire è la sicurezza in se stessa, per riuscire finalmente a crescere, nonostante i quasi 39 anni suonati.
Chissà se un giorno sarà capace di alzarsi in piedi e rispondere a tono a tutti quelli che non la rispettano nel momento esatto in cui ciò avviene. Senza gli inevitabili lacrimoni che odia, senza poi doverci scrivere post liberatori sopra. E tutta quella buona educazione che non le permette mai di essere incisiva per il timore di offendere il prossimo...

Quando la giornalistadiserieb era solo una ragazzotta non le piaceva la domenica.
Era una giornata triste, quasi sempre solitaria, che passava per lo più in casa a leggere o ad annoiarsi davanti la televisione (l'epoca di Internet era ancora lontana ahimè).
Ora la domenica è in assoluto il giorno che, chi scrive, preferisce... e non perché lo passi chissà dove o a fare chissà cosa!

domenica 2 febbraio 2014

La maggioranza

Ci sono ancora giorni in cui la giornalistadiserieb se lo dimentica... Eppure la maggioranza ha sempre ragione! E quindi? Niente, giusto per ricordarselo...