mercoledì 23 maggio 2018

SECONDO ME

Non so se la colpa è da attribuirsi ai partiti politici della prima (!) e della seconda (!) Repubblica - dicono siamo nella terza (!) ora -, al crollo degli ideali comuni, allo smisurato egoismo o al protagonismo che viviamo tutti i giorni in ogni campo.

Sinceramente ho sempre pensato che gran parte della responsabilità fosse di quegli intellettuali di un certo livello, i fini parlatori della nostra epoca, cresciuti nei salotti bene e che, in tanti casi, hanno sempre parlato di lavoro e di popolo senza essersi sporcati le mani o senza aver mai rivolto parola alla maestra del figlio. È per loro, in un certo senso, che essere "di sinistra" è diventato essere "snob" e che le persone hanno iniziato a credere a Canale 5 (e al suo patron) come unica via.

Lo so, è un concetto banale e lungamente dibattuto, che di recente ho ritrovato anche in una canzone di Brunori Sas ("Se canti il popolo sarai anche un cantautore -Sarai anche un cantastorie - Ma ogni volta ai tuoi concerti - Non c'è neanche un muratore") ("di recente" è perché io ho iniziato ad ascoltare Brunori Sas solo da poco) (scusate la divagazione sui discutibili gusti musicali).

So anche che dare la colpa ad altri non è costruttivo, che bisognerebbe trovare le soluzioni e andare avanti. Ma, io, oggi, con qualcuno mi devo pur sfogare. Anche solo con mio padre e mia madre, che mi hanno inculcato questo strano concetto per cui "non ci si deve abbassare di livello" e "sei più signore lasciando correre".

Eppure, a volte, quando l'ignoranza regna sovrana e il livello scende, quando si viene insultati in un italiano stentato, quando si dicono stronzate enormi perché si è limitati di parola e di pensiero, avrei tanta voglia di fare solo una domanda: "Votate 5 Stelle vero?"

Perché potete dire quello che volete, ma chi parla male, pensa male!