giovedì 28 marzo 2013

Strana?

Alla giornalistadiserieb capita sempre più spesso di pensare di essere un po' strana, anche se forse "strana" non è esattamente il termine più adatto.
A dire il vero, in questi ultimi mesi, non c'è stato giorno in cui non lo ha pensato.

Perché in un mondo che va sempre più veloce e in cui nessuno sembra aver veramente a cuore quello che succede a se stesso e agli altri lei non si riconosce.

Perché si ostina a credere che lavoro e umanità sono possibili nello stesso spazio e che i colleghi possono anche diventare amici.

Perché è sposata con il maritoultimaruotadelcarro da 11 anni, sono insieme da 15, ed ancora non si sente stanca.

Perché ha compiuto da poco 38 anni, ma il suo cuore ne avrà sempre 16 (e c'è chi malignamente dice anche la sua mente!)


Alla giornalistadiserieb capita sempre più spesso di pensare di essere un po' strana, anche se forse "strana" non è esattamente il termine più adatto.
A dire il vero, in questi ultimi mesi, non c'è stato giorno in cui non lo ha pensato.

Ma è poi così male?

domenica 17 marzo 2013

I blog abbandonati

Non dovete credere che sia stato facile per la giornalistadiserieb. I blog abbandonati non le sono mai piaciuti.

Una volta, da qualche parte, aveva letto che i diari virtuali interrotti così da un giorno all'altro somigliavano in modo impressionante agli stabilimenti balneari d'inverno.
Pieni di ricordi felici, ma inesorabilmente tristi.

In quel momento le era sembrata una similitudine azzeccata. Ma non aveva mai pensato che anche a lei sarebbe potuto capitare di non scrivere più.

Eppure è successo.

Sono passati mesi di vita vissuta più fisicamente che virtualmente e che l'hanno in qualche modo allontanata dalle sue riflessioni più o meno private.

Ma, in fin dei conti, non molto è cambiato nell'esistenza di questa ingenua ragazzotta.

Se non forse l'ennesima delusione professionale (che di "professionale" ha avuto davvero poco nel senso stretto del termine) e che l'ha condotta in uno stato di apatia lavorativa da cui ancora fatica a riprendersi.

Senza contare quella fastidiosa sensazione di non saper mai leggere bene le persone che la circondano.

E quel senso di immobilità, di già visto e vissuto, che torna prepotentemente a farsi strada in lei...


Una volta, da qualche parte, aveva letto che i diari virtuali interrotti così da un giorno all'altro somigliavano in modo impressionante agli stabilimenti balneari d'inverno.

Pieni di ricordi felici, ma inesorabilmente tristi...