Più o meno sette anni.
Tanto è passato da quando la giornalistadiserieb ha aperto il suo attuale account e-mail. In realtà, in precedenza ne aveva scelto un altro (che poi, neanche a dirlo, venne miseramente chiuso) e da allora, era sempre rimasta fedele a quell'indirizzo. Lei, in fondo, è sempre stata e rimane un'abitudinaria e così, anche quando il mondo intero si è convertito a gmail, decantandone in ogni momento le mille virtù straordinarie, lei non ha ceduto.
Una scelta consapevole, dettata dalla routine che la fa sentire comoda e, soprattutto, dalla sua proverbiale mania di conservare tutto: foto, lettere, conversazioni in chat e, ovviamente, messaggi di lavoro.
Oggi, però, la scoperta: nel suo server di posta non c'è più nulla. Niente foto, lettere, conversazioni in chat e, ovviamente, messaggi di lavoro.
Sette anni della sua vita virtuale cancellati, completamente. Forse è un segno, dopo che qualcuno si era già divertito con il suo profilo Facebook, magari ora la rete sta cercando di dirle qualcosa...
Eppure, in momenti come questi, la giornalistadiserieb vorrebbe tanto tornare ai tempi in cui le lettere venivano scritte a mano, spedite via posta o, al massimo, consegnate a mano.
Certo, ora sarebbero sommerse dalla polvere in qualche scatola, ma con lei.
Così, sebbene rimarrà lo stesso fedele al proprio indirizzo di posta elettronica (il maritoultimaruotadelcarro sostiene che lei ammetta difficilmente di aver sbagliato, chissà perché poi) ha deciso di dare una chance anche alla famosa gmail.
Però, stasera, il dolore rimane...
la mail come un mandala...
RispondiEliminaquesto male di vivere 2.0...
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